Armando Siri rompe il silenzio con una lettera affidata alle colonne de La Stampa: “Non ho mai accettato pagamenti o donazioni, ho fatto il mio ruolo di parlamentare”.
Torna a parlare Armando Siri e lo fa con una lettera inviata a la Stampa. Il sottosegretario leghista ha colto al balzo le dichiarazioni degli indagati ribadendo di non aver mai accettato o avuto notizia dei trentamila euro incriminati. Questi sono i soldi che, secondo le intercettazioni, avrebbe dovuto ricevere in cambio dell’approvazione di un emendamento sull’eolico.
Armando Siri, la lettera a La Stampa
Siri ha voluto iniziare la sua lettera partendo dai mesi trascorsi come indagato per un caso di corruzione con possibili risvolti nel mondo della Mafia. Tutt’ora il suo nome è inserito nel registro degli indagati.
“In questi ultimi mesi di violenti attacchi sono sempre stato in silenzio, per rispetto del lavoro della magistratura, perché ero fiducioso che la verità potesse emergere nella fase delle indagini a mio carico per una vicenda nella quale non ho alcuna responsabilità“.
Siri assicura, nessuna responsabilità nella vicenda
Armando Siri ha poi voluto ricostruire la vicenda legata all’approvazione dell’emendamento sul mini eolico, specificando di non essersene interessato in prima persona e di aver addirittura delegato uomini del suo ufficio per alcune delle procedure associate.
“Non ho alcuna responsabilità nella vicenda, se non quella di aver regolarmente svolto il mio lavoro di parlamentare proponendo un emendamento chiestomi formalmente dal Consorzio dei Produttori di Mini Eolico”.
“Un iter come tanti altri che ho delegato ai miei uffici, tant’è che dell’argomento non avevo neppure più memoria e solo dopo aver saputo delle indagini a mio carico ho potuto ricostruire punto per punto l’attività svolta”.
“Mai ricevuto soldi”
Nella parte conclusiva il sottosegretario leghista torna a difendere il suo operato negando di aver accettato o ricevuto offerte o donazioni o pagamenti sotto qualunque forma.
“Mi sono impegnato in modo legittimo per aiutare i piccoli imprenditori del mini-eolico. Non ho idea di cosa passasse per la testa di Paolo Arata o quali fossero le sue intenzioni”.
“Per l’emendamento non ho mai ricevuto o accettato offerte né dazioni di denaro: mai l’avrei fatto”.